Se il rapporto tra interno ed esterno caratterizza l’architettura di Angelo Vecchio, che fa della porosità verso il paesaggio siciliano la matrice di un modo di abitare che abbraccia il giardino, qui la sfida diventa avvincente poichè come spesso capita, nei giardini racchiusi nei lotti rigidi delle aree più urbanizzate, al contrario bisogna difendersi, occultare, nascondersi da quell’intorno, come a proteggere lo sguardo da intrusioni inattese affinchè la bellezza fragile di quel microcosmo prezioso resti al riparo dal “rumore visivo” dell’intorno.
BOOKSHOP
Novità editoriali in Italia e nel mondo.