È sempre più crescente la richiesta da parte delle comunità di spazi da vivere dove praticare attività sportive in strutture dedicate o all’aria aperta, tanto da diventare una vera priorità. In questo ambito è strategica la corretta progettazione di queste infrastrutture che, a fronte di una multifunzionalità sempre più richiesta, sappiano offrire risposte contemporanee allo sport in spazi chiusi o aperti all’insegna della resilienza ambientale e sociale, della sostenibilità e di una polifunzionalità che sappia accogliere forme diverse di sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità: di questo si parlerà a nella 3° sessione del forum dedicata a “SPORTCITY: LE INFRASTRUTTURE PER LO SPORT E PER IL MOVIMENTO NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA” in programma il 19 ottobre 2022.
Molte le amministrazioni pubbliche che stanno utilizzando lo sport come strumento di trasformazione, con lo scopo di realizzare ricadute positive sulla qualità della vita e sul benessere psicofisico degli abitanti. Ed è per questo che il progetto delle infrastrutture sportive e il loro inserimento rappresenta un elemento strategico per il benessere delle comunità. Saranno questi i temi affrontati nel corso della 3° sessione del Forum dedicata al Meeting Internazionale “SPORT CITY: LE INFRASTRUTTURE PER LO SPORT E PER IL MOVIMENTO NELLA RIQUALIFICAZIONE URBANA E PAESAGGISTICA”. Nel corso del convegno verranno presentate soluzioni progettuali che rispondano a queste richieste, ponendo al centro del progetto sia la multifunzionalità delle infrastrutture dedicate allo sport sia la riqualificazione paesaggistica di queste aree con focus legati all’applicazione dell’inserimento di NBS – Nature-Based Solutions e di SuDS – Sustainable Drainage Systems. L’architettura dello sport e la sua progettazione, si confrontano oggi con temi che coinvolgono il ripensamento degli spazi collettivi, le forme e i loro paradigmi. Le nuove infrastrutture sportive s’inseriscono in tale contesto culturale, stimolando una risposta moderna in grado di coniugare istanze funzionali, ecologiche, politiche, sociali ed economico-finanziarie. Numerosi gli approfondimenti tematici affrontati: il progetto dello sport come energia per il paesaggio, city play per lo sport come welfare sociale, sport, wellness & leisure, lo sport tra skatepark e parkour. Progettare un’infrastruttura sportiva, parallelamente agli specifici approfondimenti tecnici, funzionali, distributivi e linguistici, significa oggi dialogare con nuove e flessibili logiche organizzative: gli spazi multifunzionali costituiscono nuove forme urbane dell’abitare, capaci di influenzare la mobilità, attirando a sé importanti quantità di popolazione, ritmate nei molteplici segmenti di tempo. Il progetto di infrastrutture sportive, quando nascono per ospitare grandi eventi come nel caso Olimpiadi (e in particolare per Milano Cortina 2026) o gli stadi, impongono di valutare molteplici aspetti sociali, culturali, logistici e relativi alla sostenibilità ambientale ed economica. L’inserimento di uno stadio all’interno del tessuto urbano delle città o la riqualificazione di strutture preesistenti diventa sempre più l’occasione per la creazione di un sistema fortemente interconnesso, capace di raccogliere tutte le potenzialità dell’area e ridefinire nuovi modi di fruizione del quartiere. Dalla progettazione della semplice struttura architettonica, lo “stadio” amplia i suoi confini includendo le aree limitrofe e definendo nuovi paesaggi urbani, spazi collettivi multifunzionali e aperti a più livelli di fruizione che integrano la natura quale elemento riqualificante e servizio ecosistemico per la città.
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