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PAOLA VIGANÒ. IL PROGETTO DELLA TRANSIZIONE

Paola Viganò, architetta e urbanista di fama internazionale, è una figura di riferimento per il suo impegno nell’analisi della trasformazione urbana nell’ambito della transizione ecologica e sociale delle città e dei territori. Laureata in Architettura all’Università di Firenze, ha conseguito nel 1994 il dottorato in Composizione Architettonica all’Università IUAV di Venezia. Nel 1990 insieme a Bernardo Secchi dà vita allo Studio Associato Bernardo Secchi Paola Viganò, che dal 2015 è diventato Studio Paola Viganò. La collaborazione con Secchi ha prodotto interventi di grande rilevanza, come i piani urbanistici per Bergamo, Siena e Anversa, e progetti visionari quali Lille 2030, Montpellier 2040 e Grand Paris; a partire dal 2015 ha vinto tra gli altri,il concorso per il quartiere Flaminio a Roma, due grandi parchi ad Anversa ed ha guidato il team del centro di ricerca Habitat (EPFL) nello studio di una visione per la Grande Ginevra. In ambito accademico, ha ricoperto il ruolo di professoressa associata di Urbanistica al Politecnico di Bari e, successivamente, all’Università IUAV di Venezia, dove è diventata docente ordinaria nel 2011. Dal 2013 è anche professore di Teoria e Progettazione Urbana all’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), dove dirige il Laboratorio di Urbanistica (Lab-U) e l’Habitat Research Center. Numerosi i riconoscimenti ricevuti, tra cui il prestigioso Grand Prix de l’Urbanisme (2013), l’Ultima Architecture Flemish Culture Prize (2016). Nel 2016, ha ricevuto il titolo di Doctor Honoris Causa dalla Università Cattolica di Louvain, nel 2018 la Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana e nel 2022 ha ricevuto il premio Schelling per la teoria dell’architettura. Al centro dei suoi recenti temi di ricerca, la transizione ecologica delle città e della equità, con una particolare visione che punta a superare la dicotomia centro-periferia, promuovendo relazioni più equilibrate tra territori e incentivando la creazione di spazi permeabili e verdi per rispondere alle sfide del cambiamento climatico. Tuttavia, mette in guardia contro i rischi di un “neo-igienismo”, ovvero la tendenza alla omogeneizzazione degli interventi urbani in nome della sostenibilità. Attraverso la sua attività accademica e professionale, Paola Viganò continua ad animare il dibattito sull’urbanistica contemporanea, tracciando nuove rotte per un futuro urbano più sostenibile e inclusivo.

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