La Francia vanta una grande e importante tradizione per quanto riguarda le politiche di quella che, per la prima volta nel 1993, Caroline Mollie definisce “urbanistica vegetale”. Già a partire dal XVII secolo si assiste infatti alla creazione in città di promenades plantées cui si associano altre forme vegetali, quali le allées di accesso ai castelli o le alberature stradali che costeggiano le routes royales con la funzione di delimitare le terre e offrire ombra ai viaggiatori. Se, per tutto il XVIII secolo, queste strade alberate costituiranno la spina dorsale di ambiziosi progetti di espansione urbana – come nel caso di Bordeaux, Tolosa e Nîmes – nel XIX secolo a Parigi contribuiranno a una vera e propria rivoluzione vegetale a opera del barone Haussmann, collegando tra loro i nuovi spazi di natura offerti ai cittadini, dai bois agli squares. Si tratta in tutti questi casi di progetti di urbanistica vegetale ambiziosi e di grande qualità, fondati su principi solidi e garantiti da competenze specifiche, finalizzati a rispondere a precisi obiettivi.
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