La giuria del CITY’SCAPE AWARD 2023 ha assegnato per la categoria speciale “NUOVI PIANI STRATEGICI E MASTERPLAN”:
– Premio: PISA 2050. Connessioni verdi blu per la città del futuro e Piano Strutturale Pisa-Cascina (n. 56, 10) con il gruppo di lavoro costituito da: PROGETTISTA: Architetto FABIO DAOLE; MEMBRI DEL GRUPPO: COMUNE DI PISA UFFICI URBANISTICA INFRASTRUTTURE VERDE PUBBLICO – Società in house PISAMO Srl – Società PORT AUTHORITY di PISA Srl, UFFICI URBANISTICA: Ufficio Urbanistica Comune di Pisa: arch. Valeria Timpanidis, arch. Sara Piancastelli, Geol. Alessandra Pippi, Dott.ssa Manuela Ferri, UFFICI INFRASTRUTTURE: Ing. Cesare Vallini, Ing. Giuliano La Rosa, Ing. Francesca Mannucci, Arch. Nicola Paolicchi, P.I. Leonardo Giglioli, Dott. Agr. Stefanno Lemmi, Dott. Agr. Caterina Catassi, Arch. Irene D’accardio, Dott. Agr. Marco Dell’Amico, Arch. Paola Senatore, Arch. Daniela Montanelli, Arch. Luisa Guarguagli e Geom. Massimo Boi. Società in house PISAMO Srl: Direttore Ing. Alessandro Fiorindi, Società PORT AUTHORITY di PISA Srl: Amministratore Unico Ing. Salvatore Pisano, PER IL PIANO STRUTTURALE: Arch. Sandro Ciabatti e Ing. Daisy Ricci, UFFICIO URBANISTICA COMUNE DI CASCINA: ing. Luisa Nigro, arch. Alice Lenzi, arch. Davide Tonelli, ing. Giulia Salerno, CONTRIBUTI SPECIALISTICI: Sudio Hydrogeo, studio Geolink, Città futura soc. Cooperativa, Scuola Superiore s. Anna, Tages società cooperativa.
Motivazione: Per la lungimiranza di strategie e progetti che guardando al futuro ricostruiscono un antico percorso narrativo, per l’impegno concreto che partendo dal paesaggio ridisegna il futuro della città, per lo sviluppo dell’infrastruttura verdeblu di Pisa che segna un punto di svolta non solo per la città ma per il più vasto territorio. (In foto.)
– Premio Speciale da PAYSAGE: FIRENZE GREENWAY (n. 3) presentato da Maria Chiara Pozzana – Studio Architettura e Paesaggio, Collaboratori arch. Claudia Mezzapesa, arch. Tommaso Tarassi, grafico Giovanni Breschi e Associazione Firenze Greenway.
Motivazione: Per la capacità di reinterpretare un paesaggio ottocentesco come quello fiorentino alla luce di nuovi bisogni, cogliendo quel desiderio di ritorno alla natura capace di muovere una cittadinanza attiva, che trasforma il progetto del paesaggio in catalizzatore di nuove identità.