Apriamo questo numero di Topscape con temi che se anche apparentemente lontani sono in realtà molto vicini. La “Foresta Civile” ci introduce alla visione futura di città che alla luce delle politiche di forestazione urbana vedranno il bosco come la forma di natura in grado di tessere relazioni tra specie diverse: quella umana e quella vegetale.
Di come potrebbe coesistere l’aurbanizzaione con questa forma di paesaggio naturale ce ne offre un anticipato spunto l’intervento firmato da Base land a Prairies Saint-Martin ai margini di Rennes, dove il progetta s’interroga sul ruolo che la natura “selvaggia “ fertile e viva puo’ avere nei processi di appropriazione trasformando l’operazione in un laboratorio dove La loro percezione nell’immaginario degli abitanti oscilla costantemente: magnifiche o inquietanti, fraintese quanto amate, vaste eppure nascoste, queste praterie racchiudono in nuce tutti gli aspetti che favoriscono una fertile appropriazione. L’intervento, a firma di BASE Landscape Architecture, si interroga sul ruolo della natura “selvaggia” in città e, come dichiarano gli stessi professionisti, “non si è trattato di tutelare il luogo, né di metterlo in contrapposizione, tantomeno di banalizzarlo: il suo status ambiguo è motore di ricerche, invenzioni e nuove pratiche legate a una natura urbana fertile e viva”.
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