Il verde tecnologico si sta sviluppando come un importante strumento di applicazione delle NBS (Nature- Based Solutions) con tecniche oramai consolidate, anche se lo standard del mercato presenta risultati alterni soprattutto nel medio-lungo periodo. In questo ambito il verde verticale o le pareti vegetate contribuiscono attraverso i loro benefici a migliorare le performance dell’involucro edilizio e a fornire servizi ecosistemici per il miglioramento complessivo del comfort urbano. Proprio per definire un quadro di riferimento chiaro di termini, metodi, tipologie e prestazione, AIVEP, dopo un lungo lavoro di analisi e ricerca, ha messo a punto un documento fondamentale per lo sviluppo di questo settore attraverso la redazione della prima edizione delle Linee Guida per il Verde Verticale, fornendo ai progettisti, ai produttori, ai realizzatori e a tutti gli stakeholder un inquadramento di ordine tecnico-scientifico. La prima versione costituisce il fondamento su cui gli autori stessi e tutti i soci AIVEP lavoreranno nei prossimi anni con aggiornamenti continui, secondo l’evoluzione dello stato dell’arte, della ricerca e della tecnologia. A raccontare questo importante percorso, il Presidente, Giorgio Strappazzon, il Prof. Matteo Fiori, Vice-Presidente con delega alla Ricerca e il Dr. Agr. Paolo Pignataro, delegato per il Verde Verticale, che abbiamo raggiunto per un’intervista.
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