ANNALISA METTA: IL PROGETTO DEL PAESAGGO, UN CONCETTO EVERSIVO

Annalisa Metta è, senza dubbio, nel campo della ricerca legata al progetto del paesaggio, una delle figure più interessanti e poliedriche del panorama italiano. Dall’insegnamento all’Università di Roma 3 fino alle partecipazioni televisive, passando per l’allestimento di mostre monografiche alla pubblicazione di decine di opere fino alla produzione di podcast: nel suo lavoro il progetto del paesaggio diventa canovaccio e innesco per analisi trasversali, sorprendenti e inattese tutte capaci di porre interrogativi sostanziali, capaci di cogliere le potenzialità e i rischi di un momento in cui tutto sembra parlare di natura senza natura. L’impegno costante e attento nel suo lavoro non diventa mai esercizio ma militanza rigorosa, con incursioni che spaziano dalla filosofia all’urbanistica, all’antropologia all’architettura perché, come lei stessa sostiene, “L’idea che il paesaggio sia un’idea conciliatoria e per questo rassicurante è ormai fuori tempo massimo, perché il paesaggio è, da sempre, la nostra autobiografia collettiva, e oggi siamo dentro molte contraddizioni irrisolte”. L’abbiamo incontrata alla vigilia del suo prossimo impegno, nel quale in occasione del centenario della Triennale partecipa a una mostra indagando il rapporto tra i luoghi dell’abitare e la natura