“Il paesaggio non è solamente una questione soggettiva e individuale, è, soprattutto, un progetto comune, un patrimonio collettivo, con valori oggettivabili e gestibili, per quanto noi li sperimentiamo e li godiamo in modo individuale. (…) La globalizzazione ha provocato una compressione ‘spazio-temporale’ del pianeta: alcuni eventi che compaiono a un’estremità del nostro mondo possono avere conseguenze immediate all’altra estremità e la crisi del COVID-19 ne è un esempio”. Con queste parole Joan Nogué, docente di Geografia Umana all’Università di Girona, descrive l’obiettivo del suo contributo: rifondare una coscienza collettiva capace di smuovere gli animi degli amministratori affinché il paesaggio diventi il cuore delle politiche pubbliche, che siano a carattere ambientale, culturale, patrimoniale o urbanistico, poichè il paesaggio in quanto bene comune può acquisire un ruolo rilevante, quasi rivoluzionario.
SGARAVATTI GROUP: 200 ANNI DI PAESAGGIO
Una storia lunga 200 anni quella di Sgaravatti Group, tra le più importanti aziende...