Lavorare con il luogo e non contro di esso, sembra essere lo spirito guida che muove Anna Scaravella in questo giardino che, fin dal primo sopralluogo, sembrava essere “in perenne stato confusionale mescolando ambiti, angoli, piani e salite, giardino all’italiana e bosco umbro”. Il progetto non si oppone, anzi, accoglie lo spaesamento e la frammentazione come opportunità per ricucire con onde di bossi e citazioni paesaggistiche un lembo di paesaggio umbro alla storia del giardino nato per accogliere una villa privata adagiata sulle colline di Terni. Una voluta sovrapposizione di stili ribadisce il carattere composito del luogo mentre la disomogeneità stilistica viene forzata attraverso una scelta molto contemporanea, fatta di citazioni colte che con leggerezza corrono attraverso la storia del paesaggismo italiano.
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