Negli anni venti a Roma l’architetto urbanista Gustavo Giovannoni progettò il primo quartiere che, ispirandosi alle garden city di matrice anglosassone, proponeva dimore unifamiliari inserite in un mosaico di piccoli giardini. Montesacro, questo il quartiere romano, conserva questa impostazione originale solo fino alla metà degli anni quaranta quando, cedendo alle pressioni edilizie, ne viene promosso l’abbattimento in favore di quartieri a maggiore densità abitativa. Resta però un villino, uno dei pochi superstiti, a testimonianza di un passato ricco di citazioni urbanistiche, per il quale Cinzia Mulè e Franco Pirone firmano il giardino privato tra rimandi colti e memorie di un paesaggio d’altri tempi.
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