In quelle “terre di mezzo” dove non c’è più città e non si incontra ancora la campagna, un campo agricolo viene sottratto all’edificazione dall’amore e dalla cura dei suoi proprietari. Con coraggio immaginano lì un giardino che abbracci la loro casa e nella visione appare un parco composto da isole tematiche ispirate al paesaggio rurale, una narrazione, un luogo in cui perdersi, un percorso di meraviglia ma anche un laboratorio dove sperimentare la convivenza degli archetipi della campagna emiliana: il pioppeto, il frutteto, il campo, il sentiero, le terre umide.
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