Per l’intervento di recupero del brolo del convento dei Carmelitani scalzi a Venezia, Giorgio Forti propone un Orto–giardino come terzo elemento del trittico composto dalla Chiesa e dal Convento. Frutto di un dialogo tra la comunità religiosa e il progettista, la proposta rende esplicita la potenzialità di uno strumento pastorale legato ai contenuti religiosi propri dell’Ordine dei Carmelitani scalzi, dove l’Orto–Giardino recuperando la sua forma ritorna a essere strumento di catechesi nella pratica dell’“ora et labora”, restituendo alla città di Venezia un giardino prezioso e di tradizione millenaria.
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