“La dimensione paesaggistica delle opere è anche costituita da un vedere da dentro il fuori e, al tempo stesso, essere segnale nel paesaggio. Angelo Vecchio, pur nelle cure del progetto di questo giardino, si confronta col paesaggio, disegna geometrie, commenta, itera la forma non temendo la dimensione del costruito, talvolta imprigionando l’albero perfino nella forma architettonica”. È così che Giulio Crespi racconta il progetto di questa casa-giardino alle pendici dell’Etna.
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