PERSONAGGI: CATHERINE MOSBACH. IL PROGETTO DELPAESAGGIO: MATERIA VIVENTE

Catherine Mosbach è certamente tra le figure più interessanti e non convenzionali nell’ambito dell’Architettura del Paesaggio. Laureata all’École Nationale Supérieure du Paysage di Versailles e con una formazione antecedente nel campo delle scienze, fonda nel 1987 a Parigi il suo Atelier Mosbach Paysagistes. Conosciuta per aver sviluppato un approccio al progetto del paesaggio socialmente e ambientalmente responsabile, attesta la sua ricerca tra polarità biologiche e astrofisiche, tra temporalità ed evoluzione del luogo, in rapporto continuo con gli elementi viventi che lo compongono e con coloro che interagiscono con la storia e la cultura di quel paesaggio. Una personalità potente per una forza di carattere che equivale al rigore duraturo dei suoi progetti paesaggistici, rigore che emerge anche nel lavoro complesso e dettagliato dei suoi famosi disegni. Molti gli interventi realizzati, come il Giardino Botanico di Bordeaux (1999-2007), il Parco Archeologico di Solutré en Saone-et-Loire (1998-2006), il prototipo del giardino “L’Autre Rive” in Québec (2007), il progetto paesaggistico del Louvre-Lens che le vale il premio Equerre d’argent con Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa e l’emblematico Jade EcoPark Taichung a Taiwan dove, con Philippe Rahm, per la prima volta l’abbiamo vista misurarsi con un progetto che si pone l’obiettivo di modificare le condizioni climatiche. Riceve nel 2019 dal presidente della Repubblica François Hollande il titolo di Chevalier de la Légion d’Honneur, la più alta onorificenza conferita dallo Stato francese. Dopo averla vista confrontarsi con interventi che aprono le strade a una nuova dimensione del progetto del paesaggio, l’abbiamo incontrata per una breve intervista.