Rem Koolhaas, l’architetto che ha messo New York e la città al centro del pensiero architettonico dando vita a quello che nel tempo è stato il Manhattanismo, ora con una svolta radicale sposta il suo punto di attenzione alla “campagna”. Era il 1978 quando poco prima della pubblicazione di “Delirious New York”, per la prima volta il Guggenheim mostrava con l’esposizione “The Sparkling Metropolis” l’intero arsenale immaginario dei fondatori di OMA, Rem Koolhaas, Madelon Vriesendorp, Elia e Zoe Zenghelis (Zaha Hadid sarebbe arrivata più tardi). Nello stesso spazio e con un cambio drastico, ha aperto il mese scorso “Countryside, The Future” il lavoro di ricerca durato cinque anni, con il quale Koolhaas e il think tank di OMA, guidato da Samir Bantal, direttore di AMO, esplorano il cambiamento radicale nei territori non urbani del mondo, dimostrando come la nostra attuale forma di vita urbana ha reso necessaria l’organizzazione, l’astrazione e l’automazione della campagna su una scala senza precedenti. Abbiamo raggiunto in questi giorni lo studio OMA e Samir Bantal di AMO per conoscere direttamente la genesi e gli esiti della ricerca.
THE GDORA BRIDGE
Il ponte come metafora della vita, come passaggio e scoperta di una nuova dimensione...