Si è conclusa la settima edizione della Biennale dello spazio pubblico, che si è tenuta al Dipartimento di Architettura di Roma Tre, all’ex Mattatoio.
L’evento si è concentrato attorno tema della “città della prossimità”, che concepisce i territori dotati di servizi facilmente accessibili a scala di quartiere e collegati tra loro da un’efficiente rete di trasporto pubblico. Si tratta questo di un nuovo paradigma che configura una città policentrica, ecologica, socialmente più integrata e orientata al benessere fisico e sociale.
La manifestazione è stata promossa dall’Associazione Biennale Spazio Pubblico, dal Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), dall’Istituto Nazionale di Urbanistica assieme alla sua sezione regionale del Lazio, da Roma Capitale, dal Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, dall’Ordine degli Architetti di Roma, dall’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAPP) e da Inarch Lazio. Il Partner internazionale è inoltre stato il Programma dell’Onu UN – Habitat, in collaborazione con il Consiglio degli architetti europei (CAE-ACE), la Biennale della prossimità, l’Union internationale des architectes (UIA) e il laboratorio progettuale Ri-Mediare.
L’evento, svolto in tre giornate di lavoro, dal 25 al 27 maggio, è stato preceduto il 24 maggio dal convegno “Architetti competenti per Città competenti”, curato dal CNAPPC in collaborazione con altri promotori. Tra le numerose altre iniziative da segnalare, la giornata del 26 maggio è stata dedicata a oltre venti sessioni tematiche interdisciplinari declinate verso l’economia, la scuola e la mobilità, che hanno coinvolto oltre 500 esperti. Infine, la giornata conclusiva, coordinata da Roma Capitale, ha visto la presentazione di numerosi piani e progetti, mostre e interventi, grazie al contributo dei Municipi e degli Assessorati e alla partecipazione di cittadini, oltre all’introduzione da parte di Carlos Moreno dell’Osservatorio sulla prossimità.