SU TOPSCAPE 58: LA TERAPIA FORESTALE (di Federica Zabini)

Che il contatto con la natura sia positivo per il nostro benessere non è certamente un concetto nuovo e nemmeno sorprendente. Ma che l’interazione controllata con l’ambiente forestale possa ambire a diventare una pratica medica in senso stretto può, al contrario, forse risultare un po’ meno scontato. Gli effetti benefici sulla salute che derivano dall’esposizione agli ambienti forestali sono noti da decenni, tanto che in alcuni paesi la terapia forestale ha un ruolo riconosciuto nella prevenzione medica, con risultati in termini psico-fisiologici confermati da una crescente produzione scientifica. Gli studi condotti dall’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche nell’ambito della terapia forestale rappresentano un importante passo avanti, poichè dimostrano come le proprietà bioattive dell’atmosfera forestale producano benefici sulla salute umana, tanto da poterli inscrivere a pieno titolo tra i preziosi servizi ecosistemici offerti dalle foreste. L’immersione in una foresta produce effetti diretti e misurabili con un’azione ad ampio spettro che investe, tra le altre, la sfera psicologica, neurologica, cardiocircolatoria e immunitaria. I tanti stimoli presenti agiscono in modo sinergico e sono mediati da tutti i sensi umani – dalla vista all’udito, dal tatto al gusto e all’olfatto. Questi studi dimostrano che l’aereosol in cui siamo immersi nella foresta è ricco dei terpeni degli alberi e che immergervisi diventa quindi un bagno di salute, inavvertitamente permeati di sostanze diffuse dalle piante e dal sottobosco, biologicamente attive sul cervello, sul fisico e sullo spirito. Questa ricerca apre la strada a nuove conoscenze, capaci di comprendere meglio quali caratteristiche ambientali permettono di ottenere gli effetti psico-fisici migliori in ambienti naturali, fornendo inoltre delle indicazioni utili per massimizzare il potenziale per la salute di ambienti meno vocati ma comunque molto importanti, quali i parchi e gli spazi verdi urbani. La scelta di particolari specie vegetali capaci di emettere composti bioattivi, l’adozione di strategie per aumentare la qualità dell’aria e la biodiversità, rappresentano passi fondamentali per migliorare la qualità ecologica e sociale della natura urbana e quindi la salute e il benessere dei cittadini. Le foreste, con i loro molteplici servizi ecosistemici, si confermano dunque non solo risorse insostituibili per l’equilibrio ambientale, ma anche modelli ispiratori per un’urbanistica più sostenibile e attenta al benessere umano.

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