PNRR: 2,7 MILIARDI PER LA RIGENERAZIONE URBANA DELLE CITTÀ METROPOLITANE

LE PROPOSTE PROGETTUALI DOVRANNO ESSERE INVIATE ENTRO IL 7 MARZO 2022.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede all’interno della sezione ‘Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2’ la misura di oltre 2,7 miliardi di euro per il miglioramento di aree urbane degradate e per la rigenerazione e rivitalizzazione economica delle Città Metropolitane per il periodo 2022-26.

L’intervento Piani urbani integrati è dedicato alle periferie delle Città Metropolitane e prevede una pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile. Nelle aree metropolitane si potranno realizzare sinergie di pianificazione tra il Comune “principale” ed i Comuni limitrofi più piccoli con l’obiettivo di ricucire tessuto urbano ed extra-urbano, colmando deficit infrastrutturali e di mobilità.

Obiettivo primario è recuperare spazi urbani e aree già esistenti allo scopo di migliorare la qualità della vita promuovendo processi di partecipazione sociale e imprenditoriale. I progetti dovranno restituire alle comunità una identità attraverso la promozione di attività sociali, culturali ed economiche con particolare attenzione agli aspetti ambientali, attraverso

  • il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree e strutture pubbliche per finalità di interesse pubblico,
  • il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale attraverso lo sviluppo e il potenziamento dei servizi e delle attività sociali, culturali e sportive
  • interventi legati alle smart cities, ai trasporti e alla riduzione del consumo energetico per l’incremento della qualità ambientale attraverso le tecnologie digitali

 

I progetti dovranno:

  • intervenire su aree urbane il cui indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale;
  • avere un livello progettuale non inferiore alla progettazione preliminare o studio di fattibilità tecnico economica;
  • assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche;
  • assicurare l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi nonché potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione sociale attraverso la promozione di servizi sociali e sanitari a livello locale eliminando, laddove possibile, gli ostacoli all’accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro tenendo conto anche delle nuove possibilità offerte dalle tecnologie;
  • prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH (Do Not Significant Harm);
  • prevedere la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all’intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell’intervento.

I progetti oggetto di finanziamento dal valore minimo di 50 milioni di euro possono, inoltre, prevedere:

  1. a) la possibilità di partecipazione dei privati, attraverso il ‘Fondo Ripresa Resilienza Italia’ nel limite massimo del 25% del costo totale dell’intervento;
  2. b) la presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici nella proposta progettuale;
  3. c) la co-progettazione con il terzo settore.

 

Per maggiori informazioni, consulta:

 

 

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